In risposta alla richiesta di informazioni all’ARPA Puglia da parte dell’USIMAR, circa la presenza di centrali per il monitoraggio della qualità dell’aria, è stato comunicato che “non sono presenti stazioni di monitoraggio dell’area di proprietà dell’ARPA o gestita dalla stessa”.
Inoltre, ha informato che “le campagne di monitoraggio sono svolte esclusivamente nell’ambito di accordi con amministrazioni comunali o Autorità pubbliche”. Per queste ragioni è stato richiesto di attivare ogni iniziativa affinché si possa, nell’immediato, allontanare il personale dalla zona portuale, ed altresì avere un monitoraggio continuo dell’aria al termine del quale, qualora non ci dovessero essere per lunghi periodi sforamenti ai limiti di inquinamento, ricollocare il personale nell’attuale contesto lavorativo.
La Rappresentanza militare a tutti i livelli per anni fino al suo termine ha evidenziato tale situazione che desta preoccupazione. Oggi l’USIMAR invita il Sig. Capo di Stato Maggiore della Marina a visitare tale sede, rendendosi disponibile ad accompagnarlo, per fargli constatare la vicinanza delle navi che scaricano il minerale e l’aggressività delle polveri rosse metalliche sui davanzali delle finestre degli uffici, degli alloggi e delle mense.
Preoccupazioni che si acuiscono in considerazione del “fisiologico” aumento della produzione dell’acciaio con la riaccensione di un altro altoforno lo scorso 15 ottobre. L’USIMAR è pronto a suggerire alternative, per allontanare il personale da un posto così impattante dal punto di vista ambientale, anche cogliendo l’opportunità di una riallocazione, possibile grazie alla dismissione di diversi immobili militari in città.
Tutto ciò con la piena fiducia nei confronti del Capo di Stato Maggiore della Marina e del Comandante Generale ai quali, senza dubbio, sta a cuore la salute e la sicurezza del lavoro del loro personale
Antonello Ciavarelli
Segretario generale USIMAR