Si è mai vista una gara senza conoscere la distanza, le regole, la presenza di eventuali ostacoli e senza che alcun giudice spari il colpo di partenza? All’atto pratico è ciò che sta accadendo nel mondo sindacale militare. Infatti i Carabinieri hanno cominciato prima la loro corsa, senza ostacoli, perché non condannati, rispetto alle altre forze armate, al “farraginoso” sistema stipendiale Noipa.
Altresì alcuni sindacati hanno potuto cominciare a correre prima perché, fortunati loro, non gli sono state ravvisate le stesse criticità negli statuti che invece sono state riscontrate ad altri con il conseguente tempo perso. Inoltre gli ostacoli, alti come siepi, hanno rallentato la corsa di chi è partito in ritardo mentre aspettava lo sparo di inizio. Mi riferisco al decreto/regolamento interministeriale che ancora non è stato approvato.
Comprensibilmente più di qualche sindacato festeggia la vittoria di una competizione di cui, ancora oggi, le regole non sono definite. Tuttavia, se consideriamo anche il fatto che non è ancora chiaro come saranno gestiti i distacchi e permessi, la situazione si ingarbuglia ancora di più. Bisognerà “affidarsi” al personale in congedo/ausiliaria nelle segreterie nazionali in modo che potranno lavorare ed esprimersi liberamente?
Il paradosso è che lo stesso Ministro della Difesa, ad una interrogazione parlamentare, risponde che la quota da trattenere ai fini della rappresentatività non può ancora essere definita perché non è ancora stato approvato il regolamento interministeriale.
Allora come può essere risolta questa situazione?
In questo senso, come Usimar, abbiamo sentito il dovere di eccepire tali “criticità” agli uffici del gabinetto del ministro della difesa. Concetti che, nella pratica, sia l’amministrazione che i sindacati non possono non condividere.
Non consentiremo che tutto si risolva in modo superficiale…. a “tarallucci e vino”.
Il futuro della rappresentatività sindacale militare dipende da come oggi riusciamo ad evolvere in meglio il patrimonio della rappresentanza militare. Sbagliano coloro che pongono l’intero focus sulla rottamazione di quest’ultima. È importante sottolineare che alcuni sostenitori della rottamazione, negli anni passati, hanno lottato contro l’istituzione di possibili sindacati militari. Oggi, paradossalmente, si ergono a dispensatori di pareri e consigli che si stanno rivelando disastrosi per l’intera l’amministrazione e per il personale.
È fondamentale che il Ministro comprenda appieno questa situazione. In altri contesti, gli ho espresso questi concetti in modo esplicito ed, a me ed altri, ha detto che riteneva doverosa una riflessione. Tuttavia, al momento, continua ad andare avanti l’applicazione di una legge nata male, con scarse critiche (soprattutto da quei sindacati che oggi sono felici) che rischierà di annullare tutto il percorso fatto negli ultimi 40 anni.
Noi non ci ritireremo e non ci arrenderemo!
L’U.Si.Mar. continuerà a lottare per garantire una rappresentatività sindacale militare chiara, equa ed efficace.
Antonello Ciavarelli Segretario generale U.Si.Mar.