Le neo-costituite associazioni sindacali non possono e non devono essere considerate strumento di lotta interna alle Forze Armate, al contrario rappresentano un’opportunità di trasformazione innovativa e avvicinamento rapido alle esigenze crescenti e mutevoli del personale militare.
Lasciare le associazioni sindacali in mano a possibili millantatori, potenziali ricercatori e fautori di scambi e promesse irrealizzabili può essere pericoloso, ma soprattutto può rendere uno strumento di dialogo e proposte trasversali poco funzionale, svuotandolo di significato.
In questo tumultuoso affermarsi, le associazioni a carattere sindacale non possono prescindere da una fetta di rilievo degli equipaggi della nostra Marina che è la dirigenza e quindi dalla sua prospettiva, la professionalità e la sua esperienza.
Per tali ragioni, in USIMAR, anche grazie al mio contributo, il personale della classe dirigente dovrà sentirsi coinvolto, iscrivendosi e partecipando.
In tale ottica, bisogna coinvolgere anche personale di spessore e in carriera che non guardi al sindacato come una fabbrica di contrasti, ma che al contrario lo renda funzionale allo scopo, ma soprattutto utilmente propositivo e concreto.
La nostra forza armata ha bisogno di proseguire in modo più incisivo la sua trasformazione in un’organizzazione dinamica e snella, vicina al benessere e alle esigenze del personale e delle rispettive famiglie, così da diventare anche più attrattiva nel reclutamento, punto dolente di questi ultimi anni.
I vertici di Forza Armata stanno lavorando in tal senso e questo denota attenzione, ma la granitica fossilizzazione delle mentalità e abitudini diffuse non lavora a supporto; molti sono gli sfiduciati che remano contro.
Anche alla classe politica, USIMAR, in questo momento storico chiede di svolgere un ruolo attivo e di protagonista, intervenendo rapidamente dove è necessario, con i giusti finanziamenti. Andrà rivista la normativa sulla previdenza per i militari, prevedendone una “dedicata”.
Molti DDL parlamentari sono stati presentati in tal senso e questo dimostra una certa volontà e che qualcosa sta cambiando.
Tra le altre cose, con nuovi stanziamenti è necessario rivedere la consistenza delle indennità di comando, per tutti i livelli, dai sottufficiali ad ammiragli; tali indennità talvolta sono più simboliche che significative per chi svolge ruoli di comando e si assume rilevanti responsabilità in mare e in teatri operativi.
La prossima contrattazione della dirigenza è una occasione di partecipazione che non possiamo perdere. Contestualmente, alla classe politica, USIMAR insistentemente richiede di invertire la rotta, contrastando gli effetti di contenimento di organico dettati dalle normative degli ultimi anni.
La Legge nr 119 del 2022 è solo un timido primo passo.Lo scenario geopolitico, le sfide attuali per le nostre Forze Armate denotano in modo indiscutibile quanto sia necessario un incremento organico di personale, sollecitato da più parti.
In tutte le basi, a bordo, negli uffici, in settori strategici quale spazio, cyber, etc il personale scarseggia.
La classe dirigente non ha più personale da dirigere; a molti livelli ci si trova a barcamenarsi tra doppi e tripli incarichi.
Personale militare dovrà essere arruolato anche per nuove emergenti esigenze/sfide. All’uopo come non vedere la crescente centralità che sta acquisendo la dimensione subacquea? il Polo Nazionale della Dimensione Subacquea che sta acquisendo sempre più rilevanza a livello interdicasteriale e industriale, non dovrà quindi necessariamente ricorrere a nuove risorse umane per diventare la ‘Palo Alto’ della tecnologia subacquea?
Insieme dirigenti e non, devono fare squadra, operando in sinergia, come da sempre si fa a bordo delle nostre unità; lavorare insieme come nell’imbarco munizioni o nell’imbarco viveri o all’assunzione del ruolo combattimento, per portare a termine la missione assegnata come solo noi, donne e uomini della Marina militare, di mare e di guerra, sappiamo fare, supportati dall’amore dei nostri familiari.
Viva la Marina
Capitano di Vascello Francesco Ruggiero
Segretario Generale Vicario USIMAR