Durante l’incontro con l’Ammiraglio Credendino, ho avuto modo di condividere le preoccupazioni per un futuro incerto in merito alla rappresentatività della Marina e non solo. Si parla di conteggio al 31.12.2023 che dovrebbe essere sancito nel Regolamento di attuazione il quale, a sua volta, dovrà in modo inequivocabile chiarire le modalità di calcolo.
In considerazione che la legge sui sindacati militari basa la rappresentatività sull’organica, e non sulla forza sindacalizzata, come si può pensare che in così poco tempo si iscrivano circa 780 marinai perché si possa prendere parte ad una contrattazione? Ammesso che una sigla M.M. raggiunga quella cifra, come si potrà reggere un confronto con sindacati di polizia che hanno circa 20.000 iscritti? Inoltre i Carabinieri oggi sono strutturati dal punto di vista numerico ed economico, perché sono stati agevolati dal non avere il sistema stipendiale No.I.Pa. (che fa capo al ministero delle finanze) e quindi non avere tutte le problematiche burocratiche discendenti. I problemi del personale sono tanti e siamo a conoscenza dell’interessamento dei vertici.
Ma qualora il Co.Ce.R. dovesse essere sciolto, e qualche sindacato dovesse raggiungere la rappresentatività, in quale condizione dovrebbe affrontare il contratto visto che non ci sono i fondi per pagare i distacchi e permessi dei sindacalisti? Forse usufruendo della licenza per gravi motivi che è stata contestata da molti perché estesa fuori contratto? In tutto ciò continuerebbe a mancare il Ministro delle Infrastrutture, oggi Matteo Salvini, che di fatto paga gli stipendi del personale della Guardia Costiera.
La legge sui sindacati si sta rivelando una legge che fa acqua dal nascere, con decreti che vengono approvati senza che né Co.Ce.R., né Sindacati vengano ascoltati dalle Camere (noi dell’USIMAR ne abbiamo fatto formale richiesta). Oltre tutto ciò, nei palazzi ministeriali, pare che qualcuno ritenga sia il caso di inserire nella legge di bilancio, norme ordinamentali, come le date del 31.12.23 per il conteggio e del 31.03.24 (giorno di Pasqua) per l’estinzione del Co.Ce.R.. Ho esortato i presenti ad essere uniti nei valori sui quali si basa la Forza Armata e remare nella stessa direzione perché si possa partecipare a migliorare la legge almeno nella sua applicazione. È necessario che, sindacati e Co.Ce.R., chiedano alla politica una vera considerazione e non la “morte” della Rappresentanza, fine a se stessa, senza sindacati strutturati e rappresentativi. Se ciò non avverrà tutta la Forza Armata, personale in primis, ne pagherà pesantemente le conseguenze.
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